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LE "VECCHIE ANNATE"? BUONE SOLO PER IL VINO!

Il mondo del vino per anni in Italia è stato diviso in due: da un lato c'erano i "terribili" fiaschi, i boccioni, le damigiane, i quartini e le fojette, le vinerie con lo sfuso un tanto al litro e così via; dall'altro, i grandi hotel con i loro camerieri in blusa e guanti bianchi, gli scintillanti tastevin d'argento al collo e le nascenti associazioni dei Sommelier, una professione mai riconosciuta e guardata con sospetto, ridicolizzata dalle parodie di Albanese e Celentano che avevano tuttavia un fondo di verità.


Questo era il vino dal dopoguerra fino almeno agli anni '90. Chi è cresciuto come appassionato o semplice fruitore di vino in quel periodo, oggi ne subisce il retaggio culturale e così, di nuovo, da un lato c'è chi ancora va alla ricerca dei vecchi Vini e Oli per prendere la romanella e guarda con sospetto a tutti i vini imbottigliati con prezzi superiori ai 5 Euro, e dall'altro c'è chi pensa che le Enoteche siano ancora proprio quei Vini e Oli di sessant'anni fa, destinate a non avere qualità e i cui gestori non sono altro che dei commercianti di roba a buon mercato senza alcuna competenza specifica.

Insomma, il pregiudizio in un senso e nell'altro è alla base della way of life enoica dei cosiddetti boomer del vino o, come piace definirli a noi, delle "vecchie annate".


Quelli dell'annata 1940 o dell'annata 1950, ma anche quelli dell'annata 1960, insomma quelli che sulle loro spalle hanno affinamenti di oltre quaranta, cinquanta, sessanta primavere e che forse hanno passato da qualche tempo il loro periodo migliore, quello della raggiunta armonia, e sono ormai in quella fase calante dell'evoluzione che è l'inesorabile precipitazione di freschezza, integrità e struttura tipiche della vecchiezza. Vecchie annate ormai stanche, scariche, piatte e blande, fantasmi di loro stessi e di un passato che non esiste più se non sulle loro polverose e stantie etichette.

A lor signori, noi diciamo: il vino è cambiato, bellezza!

Noi, futuristi e futuro del vino, freschi e frizzanti come un Pet-Nat, agili e scattanti come un Ciliegiolo, sputiamo queste vecchie annate nella sputacchiera del vino già assaggiato!


A certi imbelli con le scarpe di vernice che pensano di essere i gran depositari della sapienza diciamo: vendete pure il vino che vendiamo noi, se ne siete capaci, dateci pure dell'imbecille se vi fa sentir savi ed estrometteteci pure dalle vostre conventicole di superati, noi siam più veloci di una Lambo e alla Gassman vi suoniamo mentre vi sorpassiamo!

Care vecchie annate, non siate offese se il mondo del vino va avanti anche senza di voi, d'altronde noi dell'annata 1989 già ci avviamo verso la nostra maturità consapevoli del giorno in cui sapremo solo di tappo e nulla più, forse è il caso che voi che - come amate ripetervi e ripeterci - avete molti più anni di noi, ve ne facciate una ragione: se pensavate che col tempo sareste migliorati, non è così; se pensavate che sareste diventati aceto, allora è così.

Ma tanto che ve ne frega, giusto?




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